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Calciosociale

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Il progetto è interessante, innovativo e particolare allo stesso tempo

Il Corviale, un enorme palazzo di quasi un chilometro che ospita quasi 4000 persone, è uno dei simboli delle difficoltà delle periferie della Capitale.

ROMA – Il progetto è interessante, innovativo e particolare allo stesso tempo. Così importante da ricevere addirittura la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha salutato l’iniziativa con gioia. Tra le opere conseguite con il coinvolgimento di “Sport e periferie”, della Regione Lazio e l'Ater Roma è nato, a Corviale, “il Campo di Calcio dei Miracoli”, un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto Calciosociale. Il luogo prescelto è un’ex area abbandonata Ater, riqualificata appositamente, i protagonisti sono Massimo Vallati, i suoi collaboratori, e tutti coloro che hanno creduto in un sogno impossibile solo sulla carta. Perché i sogni, si sa, restano tali solo se non si realizzano. E quando il Presidente Mattarella, in persona, ha inaugurato questo campo, uno dei sogni è diventato realtà.


Il Corviale, un enorme palazzo di quasi un chilometro che ospita quasi 4000 persone, è uno dei simboli delle difficoltà delle periferie della Capitale. Un luogo abbandonato allo spaccio ed al degrado diventato una struttura che fa comunità, che offre a bambini ed ai ragazzi del quartiere un pallone ma soprattutto un luogo di crescita (gli allenatori aiutano pure a fare i compiti pomeridiani…) e di consapevolezza civile. Il progetto “Calciosociale” opera in contesti giovanili ad alto rischio di emarginazione e propone un'attività educativa e pedagogica che coinvolge i ragazzi e le famiglie in un percorso di integrazione e legalità. Tanti i ragazzi già riportati su una strada diversa rispetto a quella che ci si può aspettare in un quartiere come questo. Un luogo di incontro neutro, dove poter ricevere una mano per studiare o disputare un torneo al quale potessero partecipare tutti, anche i genitori. Il Centro si caratterizza per l’uso, nel progetto di ristrutturazione, della bioarchitettura e la sostenibilità dei materiali. Lo slogan riassuntivo del CalcioSociale è : “Dove alcuni vedono un pallone, noi vediamo un cambiamento”. Dal 2005 ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. L’idea dell’inclusività, di abbandonare ogni tipo di differenze, l’uguaglianza generalizzata, il più forte ed il più debole, il più grande ed il più piccolo che si mischiano insieme. Regole base del vivere comune e civile, troppo spesso abbandonate per fare posto ad ambizioni personali e prevaricazioni di ogni tipo. Nel CalcioSociale le partite sono aperte a maschi e femmine, genitori e figli, dai 10 (a volte anche meno…) ai 90 anni, disabili e normodotati. Il responsabile della squadra non è un allenatore ma un educatore, facilitatore per la crescita personale di tutti e assume le decisioni in collaborazione con gli altri. Non esiste l'arbitro, se c'è un fallo in campo sono gli educatori delle due squadre che devono trovare un accordo per proseguire il gioco. Come accadeva un tempo quando si giocava per strada con i libri o le giacche a fare i pali delle porte. Ogni giocatore non può segnare più di tre goal a partita e il calcio di rigore viene battuto dal giocatore meno forte, che sia un ragazzino o il Presidente Mattarella il quale, a suo dire, se questa regola fosse stata presente ai suoi tempi, di rigori ne avrebbe calciati parecchi. Le partite non finiscono in campo: proseguono dopo i 90 minuti, fuori dall'erba sintetica, con recupero di spazi, riflessioni, educazione alla parola. Studio e sport insieme, per far crescere nella legalità una generazione troppo spesso abbandonata a se stessa. Educatori, insegnanti e maestri di vita, tutti volti a catturare l’attenzione ed il rispetto di ragazzi che, troppo spesso, la vita l’avevano messa da parte, a dispetto della giovane età. In questo centro si promuovono attività educative inclusive, senza differenze di genere o di etnie.  Il progetto “Calciosociale” a carattere sportivo-sociale, quindi, opera in contesti giovanili ad alto rischio di emarginazione e propone un'attività educativa e pedagogica che coinvolge ragazzi e famiglie per un percorso di integrazione e legalità. A Corviale si è inaugurato il primo Campo di Calcio a 11 nel centro sportivo polifunzionale Valentina Venanzio, il cosiddetto “campo di calcio dei Miracoli” ma l’impegno non si ferma qui. L’iniziativa potrebbe presto essere replicata anche in altri contesti (Scampia a Napoli, ed in varie zone di Torino e Milano). Perché di quartieri difficili, purtroppo, in Italia, ce ne sono tanti. Da Nord a Sud.


Tante autorità, infine, hanno salutato questo evento con gioia. Erano presenti all’inaugurazione del Campo dei Miracoli, infatti, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Sottosegretario Franco Gabrielli, il Presidente del Coni, Giovanni Malago, quello della Figc, Gabriele Gravina, ed il presidente dell'Istituto del Credito Sportivo, Andrea Abodi. Tutti hanno accompagnato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella visita del Centro Sportivo. Mattarella ha incontrato e salutato i volontari ed i responsabili dell'iniziativa ed ha assistito al calcio d'inizio di una partita nel nuovo campo appena inaugurato. L’auspicio di tutti è che possa inaugurarne tanti altri.

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